Per Amnesty International Snapchat e Skype sono le app che tutelano di meno la privacy
Ogni giorno condividiamo, tramite servizi di messaggistica istantanea, milioni di informazioni personali. Crediamo che la nostra privacy sia tutelata, invece una ricerca condotta dall’organizzazione per i diritti umani, Amnesty International, dimostra che non tutti i programmi utilizzati garantiscono la protezione richiesta. Secondo la ‘Classifica della privacy dei messaggi’, stilata considerando ben undici sistemi di messaggistica, alcune applicazioni non adotterebbero le protezioni minime in materia di privacy. In una graduatoria, da 1 a 100, Facebook risulterebbe la più sicura con un punteggio di 73/100; le maglie nere spetterebbero invece a Skype (40/100), Snapchat (26/100) e Blackberry (20/100). La compagnia Tencent, proprietaria dei due servizi di messaggistica più popolari in Cina – WeChat e QQ – risulterebbe addirittura non classificabile poiché non avrebbe rispettato alcun criterio preso in considerazione per stilare l’elenco.
La classifica è stata redatta in base a cinque parametri: avvisare gli utenti sul livello di crittografia impiegato; informare i clienti circa le richieste dei governi in materia di tutela dei dati personali; rendere note le informazioni riguardanti i sistemi di crittografia utilizzati; riconoscere le minacce online alla privacy e informarne i fruitori.
Facebook, che possiede sia Messanger che WhatsApp, è il sistema che maggiormente rispetta i diritti umani grazie all’impiego della crittografia end-to-end, che protegge i messaggi di chat dei suoi iscritti. Quest’ultima è una differenza fondamentale con Microsoft, che non ha ancora fornito Skype di una forma di crittografia rispettosa degli standard governativi. Anche Snapchat, usata ormai da più di 100 milioni di persone ogni giorno, non fa abbastanza per proteggere i propri utenti poiché dovrebbe dare più informazioni circa il falso senso di privacy che deriva dalla momentanea presenza online dei messaggi.
Che cosa significa tutto questo? I dati che le persone si scambiano nello cyberspazio rischiano costantemente di essere attaccati da hacker, cyber-criminali o sistemi governativi. È per questo che, non solo bisognerebbe limitare il trasferimento di informazioni online, ma bisognerebbe anche tutelare maggiormente i file presenti sui propri computer. A tal riguardo potrebbe essere utile dare uno sguardo a p4Ss, software per pendrive che vi permetterà di archiviare immagini e documenti, senza ulteriori preoccupazioni!