Cosa fa un hacker informatico?

21 Ottobre 2015/5/2
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hacker con codici

Con il termine hacker si intende una persona esperta di sistemi informatici in grado di introdursi in sistemi e reti protette e in generale di acquisire un approfondita conoscenza sui sistemi su cui interviene.

Storicamente i primi ad auto identificarsi come ‘hacker’ furono alcuni studenti del campus MIT negli anni ’60 che appassionati di modellismo ferroviario riuscirono a creare un sistema di gestione del sistema del circuito elettrico per i trenini. Con il passare degli anni gli hacker iniziarono ad andare a braccetto con i ricercatori informatici ufficiali, evolvendo la figura in una forma di programmazione informatica, al punto tale che negli settanta il termine aveva ormai assunto una connotazione d’élite. Ovvero chiunque scrivesse codice software per il solo gusto di riuscirci veniva paragonato quasi ad un artista, ma in campo informatico, degno di rispetto e ammirato da colleghi programmatori, che ne ammiravano l’abilità con i codici informatici.

Negli anni ’80 Steven Levy pubblicò il testo ‘Hackers. Gli eroi della rivoluzione informatica‘ stilando i cinque principi etici fondamentali per gli hacker. Fu quando un gruppo di giovani programmatori iniziarono a sperimentare le proprie capacità dannose, creando virus e facendo irruzione nei sistemi informatici militari provocando addirittura il blocco di uno dei sistemi, che il termine hacker iniziò ad assumere un significato negativo, diventando sinonimo di ‘rapinatore elettronico’  ovvero malvivente.it

Oggi un hacker viene genericamente considerato un cyber-criminale, che ha conoscenze talmente vaste del mondo IT da aggirare quasi o tutti gli ostacoli. Tantissimi sono i casi noti di scandali giornalistici venuti a galla grazie ad abili hacker. Tradizionalmente si distinguono due categorie  di hacker: i White Hat Hacker e i Black Hat Cracker.

I White Hat Cracker utilizzano le loro conoscenze per scopi positivi e divulgativi, mettono in campo le loro abilità per testare l’impermeabilità dei sistemi aziendali, da parte di altri hacker.

 I Black Hat Cracker, sono quelli considerati ‘cattivi‘ ovvero caratterizzati da notevoli abilità illecite, come la violazione della privacy di profili privati (cosa che avviene sempre più spesso, che di cui vi avevamo già parlato in un articolo precedente). Difendersi da questo tipo di attacchi può essere difficile, cambiare le proprie password, può essere un sistema di sicurezza ma che spesso non basta, il nostro consiglio è quello di utilizzare p4Ssla pendrive riservata che fornisce una protezione dei dati con crittografia software AES-256bit, per garantire massima protezione anche in caso di attacchi brutali.

Con p4Ss è possibile creare due volumi (pubblico e/o privato) a cui assegnare due password differenti, inoltre, è possibile creare un terzo volume di condivisione per poter scambiare file con i collaboratori senza fornire password personali. Il volume privato è invisibile e la sua esistenza è impossibile da provare.

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Ma quali sono gli hacker più famosi al mondo e cosa fanno? Noi lo stiamo scoprendo, ci vediamo la settimana prossima.

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