2015 L’anno dell’adeguamento Google sulla privacy

18 Dicembre 2015/0/0
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Il 2015 è stato per Google l’anno dell’adeguamento alle tutele della privacy per i vari paesi in cui opera. Le iniziative statali contro il colosso web sono partite dall’Olanda e arrivate fino in Italia.  Google ha adottato le misure di protezione dei dati personali sul profiling, sulla conservazione delle informazioni e sul cosiddetto ‘diritto all’oblio’ prescritte dalla legge italiana. Il controllo della verifica sulla privacy varato dal Garante italiano per la protezione dei dati personali e da Google Italia è un inizio per tracciare un segnale importante, per difendere la gran mole di dati che Big G riesce ad immagazzinare. La società ha infatti unificato in un unico documento le diverse regole di gestione dei dati relative alle numerosissime funzionalità offerte procedendo pertanto all’integrazione e operabilità anche dei diversi prodotti e dunque all’incrocio dei dati degli utenti relativi all’utilizzo di più servizi.
Il termine massimo per il completamento dei lavori è gennaio 2016.

In estrema sintesi queste sono le misure che Google avrebbe dovuto adottare nel corso del 2015:

– Informativa sulla privacy: renderla più chiara, accessibile e differenziarla in base ai servizi offerti – dalla posta elettronica (Gmail), al social network (Google Plus) alla gestione dei pagamenti on line (Google Wallet), alla diffusione di filmati (YouTube), alle mappe on line (Street View), all’analisi statistica (Google Analytics).

– Consenso dell’utente:  l’informativa include dettagli sulle finalità e modalità del trattamento dei dati degli utenti attraverso i diversi servizi, l’utilizzo dei cookie e di altri identificativi come il fingerprinting (un sistema che raccoglie informazioni sulle modalità di utilizzo del terminale da parte dell’utente e le archivia direttamente presso i server della società). Questo tipo di attività è presente da maggio di quest’anno con l’adeguamento attraverso i cookie su tutti i siti italiani.

– Conservazione e cancellazione dei dati: dovrà ulteriormente migliorare le modalità di conservazione di cancellazione dei dati personali degli utenti.

Il timore per la sicurezza dei propri dati informatici è sempre più presente; la soluzione non è sfuggire all’innovazione, ma essere consapevoli ed attenti per capire le deviazioni pericolose ed aggiustare il tiro, come afferma il Garante per la privacy digitale, Antonello Soro. Nella maggior parte dei casi infatti gli utenti ricorrono a soluzioni solo quando ormai il problema è in essere e diventa difficile se non impossibile da risolvere. «La protezione dei dati si pone non solo come diritto confinato alla sfera dell’intimità, ma come insostituibile chiave per mantenere l’equilibrio tra fattibilità tecnica ed accettabilità giuridica, tra etica e progresso, presupposto per l’esercizio delle altre libertà» continua Soro. Usare quindi soluzioni alternative che permettano di gestire i propri dati in totale sicurezza. p4Ss è un software per la protezione dei dati che fornisce una crittografia software AES-256bit che garantisce massima sicurezza.

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