Dati sul cybercrimine

21 Gennaio 2016/1/0
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dati cybercrimine

La Clusit – Associazione Italiana Sicurezza Informatica- che si occupa di monitorare le sicurezza it nel mondo, ha  reso noti i dati di una ricerca sul cybercrimine nel 2015. Il monitoraggio è avvenuto il collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni e il Nucleo Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza.

Dai dati della ricerca emerge che i crimini informatici sono cresciuti del 30%. In particolare, spiega la società, le più colpite sono le reti che offrono servizi legati alle telecomunicazioni e all’energia, con un incremento di ben il 900%. Ma gli attacchi hacker riguardano anche la grande distribuzione, come l’automotive, cioè le automobili connesse ad internet, con un +400%.

Anche i siti di informazione, piattaforme giochi e blog sono nel mirino dei pirati informatici con un incremento del 179%. Uno dei punti più critici riguarda gli attacchi subiti da realtà che operano nella santità con un +81%.

A scorrere nelle percentuali di rischio, troviamo i servizi online, come caselle email, social network, ecommerce e piattaforme di salvataggio dei dati online (come dropbox di cui vi abbiamo già parlato) che hanno un aumento di incidenti pari al +50%.

A confermare questi dati, durante le feste di Natale, sono proprio gli attacchi malware Black Energy ad alcune centrali elettriche in Ucraina che hanno lasciato senza elettricità centinaia di persone. La prima azienda che si è accorta della minaccia è stata Prykarpattyaoblenergo. Quest’ultima offre elettricità ad oltre 538 mila clienti. Anche ad altri due operatori nazionali sono stati colpiti dallo stesso malware. La minaccia informatica è stata analizzata da varie agenzie per la sicurezza, tra cui iSight Partners che ha confermato di essere riuscita ad avere una copia del virus e identificarne la presenza in altre centrali.

Questo malware è stato scoperto per la prima volta nel 2007 e aggiornato qualche anno fa con l’obiettivo di ampliare le funzioni.
Dai dati si comprende come nessun tipo di attività sia veramente sicura e che un software per la protezione dei dati è diventato uno strumento indispensabile. Ma che tipo di software usare?  P4Ss può essere la soluzione: un software che rende la pendrive riservata e che fornisce protezione con crittografia AES-256 bit per garantire massima sicurezza.

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